Gli espropri – La sfida

Le terre, molte e diverse e in diverse località, dovevano essere occupate da nuovi imprenditori per reti viarie, per insediamenti industriali, per edificazioni di varia natura.

Tutto diventava “sorgente di profitto”.

«E qualche disoccupato avrebbe trovato lavoro!» concedeva qualche socio. La fertilità sarebbe consistita nel “creare merci”.

Di qualsiasi genere… «A lei signor Mazzetto la parola!…»

….«Si!» disse ad alta voce «Ho una proposta da fare… quel che occorre spendere per gli espropri, consiglierei di depositarlo in banca, invece di distribuirlo subito “brevi manu” ai singoli interessati»… E la sua proposta fu accolta. …

Comprare lui tutto, somme versate e interessi.

Comprare l’immunità dei liberi figli della terra.

Espropri non ce ne dovevano essere. Neppure l’ombra. Terre vive per merci no!

Respiri d’uomini in cambio di quel carosello di illimitate circolazioni di profitto… Ecco il primo progetto.

… Col passare del tempo tuttavia molti furono i suoi complici guadagnati a quella sua causa anche se non erano la maggioranza.

Aveva completato il “risveglio” intanto.

Cogliendo il vero perché di quelle defezioni imprevedibili.

Organi di stampa, radio, televisione, mezzi di diffusa informazione. Tutte le “cabale magiche” della grande “fabbrica del profitto”. … E l’operazione soprattutto procedeva segreta.

esproprio