In tempi bui non serve cercare grandi teorie ma i deboli lumini che alcuni di noi accendono (Hannah Arendt)

In Don Chisciotte miliardario, Neri resta sempre fedele a se stesso, alle proprie origini mostrando come la forza del singolo sia il valore aggiunto nella lotta per affermare le proprie idee. “I fantasmi bianchi”, le radici di papà Lamberto, della terra e dell’acqua sono la forza propulsiva per costruire un futuro che non rinneghi i principi basilari. Ma non bastano le radici ci vuole un “apprendistato” che Neri fa nel mondo della finanza e che lo rende “coraggioso”, “ora non ho più paura di niente”.  Senza una conoscenza approfondita del sistema siamo in preda a tutti i richiami della civiltà dei consumi.  La conoscenza ti permette di giocare da pari, un “re fra i re” e di provare a contrastare insieme ad altri il meccanismo osceno superando la domanda che il giovane Neri si fa per tutto il percorso: “Vera la vita dei furbi o quella dei semplici?”

Neri è il “debole lumino” in un tempo buio che anche se sconfitto è lo stesso vittorioso finché una giovane donna e un ragazzo artista restano con lui. Proprio i giovani sono il pubblico di riferimento di tutta l’opera di Vittorio. Sono loro che devono raccogliere il messaggio, devono poter credere nelle favole, liberi di pensarle.